Nel cuore delle attività culturali del Liceo “Cartesio” di Triggiano, lo spettacolo “Segre. Come il fiume” si trasforma in un’esperienza coinvolgente e toccante per tutti gli studenti. In occasione della Giornata della Memoria, l’auditorium dell’Istituto si anima di emozioni profonde grazie alla magistrale interpretazione di Alberta Cipriani e alla sapiente regia di Antonio Tucci.
La narrazione della vita di Liliana Segre, dalla spensieratezza dell’infanzia fino all’orrore della persecuzione e della prigionia ad Auschwitz, viene accolta dagli studenti con attenzione e partecipazione intensa. Ogni parola, ogni gesto dell’attrice risuona nell’animo del pubblico, creando un’atmosfera di riflessione profonda. Il silenzio rispettoso e gli sguardi attenti dei ragazzi dimostrano quanto la memoria sia ancora oggi un valore imprescindibile.
A rendere l’evento ancora più significativo è il dibattito moderato dal regista Antonio Tucci, che stimola riflessioni e domande spontanee. Gli studenti si lasciano coinvolgere, ponendo quesiti, condividendo emozioni e mostrando una sensibilità che va oltre il semplice ascolto. Le loro voci si intrecciano in un dialogo autentico, segno di un interesse vivo per la storia e i suoi insegnamenti.
Un sentito ringraziamento va al Prof. Nicola Galetta, che ha fortemente voluto e organizzato questo spettacolo, consapevole dell’importanza di mantenere viva la memoria storica attraverso il teatro. Grazie anche al Prof. Francesco Minervini, che ha sempre creduto nel teatro come un potente strumento educativo, capace di formare le coscienze e stimolare il pensiero critico. E un grazie speciale alla Dirigente Scolastica Mariella Morisco, che con il suo sostegno e la sua sensibilità, ha reso possibile tutto questo, permettendo agli studenti di vivere un’esperienza formativa unica e profondamente significativa.
In un’epoca in cui la memoria rischia di sbiadirsi, esperienze come questa dimostrano che ricordare non è solo un dovere, ma una necessità per costruire un domani più consapevole e giusto.
Il passato non è mai davvero passato: il teatro lo rende presente, attuale, vivo.
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